Rubrica: “Le Granatine si raccontano”. Intervista a Ginevra Maffei

INTERVISTA A GINEVRA MAFFEI

Nella partita contro il Ravenna lo scontro con un’altra giocatrice ti ha costretta ad abbandonare la gara e a restare fuori dal campo in quella successiva. Nel corso della tua carriera calcistica hai subito infortuni del genere?

“Nel mio percorso calcistico ho subito qualche trauma di tipo muscolare, ad esempio mi sono rotta due volte il legamento della caviglia. Un infortunio ‘violento’ come quello contro il Ravenna non mi era mai capitato, ma fa parte del gioco. Sono di nuovo a disposizione del Mister e della squadra”

Cosa vuol dire per te essere capitano? È stata una scelta collettiva della squadra o volontà del Mister assegnarti questo ruolo?

“La proposta è arrivata dal Mister e le ragazze hanno accolto positivamente il suo suggerimento. Questo mi ha reso molto felice. Essere capitano è un privilegio che mi riempie di orgoglio: la squadra è per me come una seconda famiglia, siamo un gruppo molto coeso, dentro e fuori dal campo. È bello condividere con tutte loro la passione per il pallone.”

Come vivi il momento della partita? Fai qualche gesto scaramantico prima di entrare in campo?

“Sono piuttosto tranquilla prima della gara, non mi faccio travolgere dall’emotività. La testa e il cuore sono entrambi proiettati sulla partita. Non vivo particolari stati di ansia o preoccupazione: sicuramente questo mi permette di dare il massimo il campo. Non sono nemmeno una persona scaramantica: nessun rituale o gesto particolare. Mi faccio forza focalizzandomi sull’obbiettivo da raggiungere.”

Descriviti come calciatrice  con 2 aggettivi.

“La prima parola che mi viene in mente è tenace: se voglio qualcosa lotto fino in fondo per ottenerla. Un’altra caratteristica, che credo mi contraddistingua, sia l’essere tecnica.”

Intervista realizzata da Valentina Ulivieri

Condividi il post

Ultimi articoli

Menu