Questa settimana nella sua rubrica, Simone Di Bella ha voluto dare una sua opinione riguardo alla vergognosa situazione che sta vivendo il calcio di Serie B e Serie C a causa di tutte le incertezze riguardanti il caos dei ripescaggi.
“Visto che il settore giovanile non ha giocato questo fine settimana, vorrei parlare di calcio a 360 gradi, soffermandomi sulla situazione di incertezza che aleggia tra la Serie B e la Serie C.
Il calcio, in questo momento non viene giocato sui campi ma nelle aule dei tribunali. A mio modesto parere, il fatto di non avere sicurezze e di rimandare le decisioni penalizza sia le squadre coinvolte sia quelle che vivono la situazione indirettamente. Tutto questa incertezza e mancanza di decisioni definitive fa perdere di credibilità la categoria e lo sport in generale.
Questa baraonda e girandola di decisioni, poi ritrattate, si ripercuote anche nei settori giovanili. Infatti sono più le partite che vengono rimandate di quelle che vengono effettivamente giocate e soprattutto non si sa se questi match verranno rigiocati o meno, proprio perché non c’è ancora la stesura definitiva dei gironi. La cosa più brutta è che quest’anno, per agevolare le società nelle spese per le trasferte, le squadre nei vari campionati sono scese da 16 a 11, questo perché è stato istituito un novo girone che prende alcune squadre dagli altri quattro, formando quindi campionati più corti e meno competitivi.
Penso che anche questo sia stato un errore, perché se è vero che i costi sono importanti, i campionati devono essere però credibili e se si riduce troppo il numero delle squadre la competizione viene svilita del suo significato. E’ un momento particolare del calcio italiano, che non riesce a stipulare regole ferree e men che meno ad attuarle. Spero che con la formazione del nuovo consiglio della FIGC e di conseguenza della Serie C e della Serie B, si possa arrivare ad avere regole precise e stabili perché in questo momento le squadre non sanno mai quando giocano e soprattutto se giocano. Basti vedere il caso di Pontedera-Novara, con la squadra avversaria che era già sulla Cisa ed è dovuta tornare indietro.
Siamo arrivati a un punto di non ritorno, ci vuole un cambio di tendenza, altrimenti saranno sempre meno gli appassionati di Serie C e Serie B, ma anche del calcio in generale. La credibilità è fondamentale”.