Cristian Mutton è il primo nuovo innesto di mercato dell’U.S Città di Pontedera. Attaccante classe 1999, alto 185 cm e proveniente dalla Pro Sesto. Cristian è originario di un piccolo paesino in provincia di Como e ha sempre vissuto di calcio. Ma conosciamolo meglio.
Cristian perchè hai scelto Pontedera?
“Perchè è una piazza che mi è sempre piaciuta. I risultati degli ultimi campionati dimostrano quanto questa società stia crescendo e anche se avevo un altro anno di contratto con la Pro Sesto ho subito deciso di accettare la proposta del direttore Giovannini”.
“Ogni volta che ho giocato contro il Pontedera ho sempre visto quanto la squadra era organizzata e quanto la società facesse di tutto per far stare bene i giocatori. Mi hanno parlato sempre bene di questa realtà e l’occasione di vestire questi colori per me è una grande soddisfazione”.
Come è stata l’esperienza nelle primavere di Inter e Bologna?
“Fare esperienza nella primavera di squadre top come Inter e Bologna è stato sicuramente importante per me, sia dal punto di vista del gioco che di quello mentale. Tutto quello che ho appreso me lo sto portando dietro ed è la base sulla quale poggiare tutte le altre cose che devo ancora imparare”.
Quali sono le tue caratteristiche principali come giocatore?
“Sono un attaccante molto fisico, prediligo usare il corpo per fare sponde o prendere posizione, ma corro anche tanto. Ho fatto sia la punta centrale che l’esterno di attacco, ma mi è capitato di fare anche il trequartista e il quinto di centrocampo all’occorrenza. Nasco però come attaccante centrale ed è quello il ruolo che mi piace di più e che sento più mio”.
C’è un sportivo a cui ti ispiri?
“In ambito calcistico il mio prototipo di giocatore è Lukaku, perchè ha doti fisiche pazzesche ma le abbina anche a un’ottima tecnica e una grande velocità, cosa che è rarissima nel calcio. Mi ispiro a lui perchè è anche un grande collante per la squadra, riesce a far giocar bene tutti e a far girare il gioco in maniera pulita.
Serie Tv preferita?
“Ho visto ultimamente “The Last Dance” ispirata ai Chicago Bulls di Micheal Jordan. E’ diventata la mia serie preferita perchè spiega perfettamente cosa vuol dire essere uno sportivo. Tutti i retroscena, quello che succede negli spogliatoi, cosa vuol dire avere una mentalità vincente. E’ stata una serie veramente bella che mi ha catturato e insegnato anche molte cose”.
Hobby fuori dal campo?
“Non ne ho uno in particolare, vengo da un paesino piccolo e il mio hobby è sempre stato il calcio, che poi è diventato anche il mio lavoro fortunatamente. Posso dire che oltre alla carriera da calciatore mi sto concentrando anche sugli studi universitari, infatti sono alla fine del secondo anno di economia”.