Dieci minuti di blackout e i granata sprecano la clamorosa occasione di incamerare il primo successo del campionato contro la capolista Livorno. Gara dall’epilogo incredibile, con il Pontedera avanti di due reti a meno di quindici minuti dal termine e infine sconfitto per 3 a 2 con una tripletta dell’amaranto Murillo, maturata in dieci minuti scarsi. Comprensibile la rabbia e l’amarezza nell’entourage di casa dopo il 90’ e altrettanto legittima la festa degli oltre mille tifosi livornesi assiepati nella gradinata sud.
Gara dallo spartito assolutamente imprevedibile, con gli amaranto persino frenetici all’inizio del match e il Pontedera che dopo un avvio difficile pian piano guadagnava campo, malgrado la pesante assenza di Grassi (stiramento al polpaccio). Maraia affrontava il match con coraggio e inseriva Pinzauti a fianco di Pesenti con l’esordiente Posocco largo a destra e Calcagni interno nel ruolo di rubapalloni assieme a Caponi che agiva nella zona di Luci.
Il Pontedera rischiava al 12’ e al 31’ – conclusioni di Maiorino su cui salvava un eccezionale Contini – mentre al 31’ il numero uno granata intercettava col piede un diagonale di Valiani. Al 44’ alla prima occasione il Pontedera passava: punizione pennellata di Caponi, respinta di Polidori e destro vincente di Calcagni.
Ripresa e granata che risultavano ancora più compatti mentre Sottil cambiava volto al Livorno inserendo Montini e soprattutto Murillo e Ponce. Al 68’ ancora Contini salvava da grande portiere sull’incornata di Montini mentre al 75’ i granata raddoppiavano: assist aereo di Pesenti per Calcagni, cross basso con velo del bomber e destro chirurgico di Posocco, che dunque bagnava il debutto con un gol.
Pareva fatta ma il Livorno non si arrendeva e dopo un minuto accorciava con Murillo abile a mettere in rete di petto da pochi passi. Il sudamericano si ripeteva poi all’83’ mettendo in rete una sponda aerea di Franco e infine all’86’ infilando un destro dal dischetto del rigore. Il Pontedera provava a uscire dal blackout e per poco all’89’ non agguantava il pari con Spinozzi, il cui destro a botta sicura era respinto da Polidori.
(f.b.)