Questa mattina, presso l’istituto comprensivo Ghandi di Pontedera, si è tenuto un incontro tra i ragazzi della scuola media e i giocatori granata Federico Vettori e Riccardo Calcagni. E’ stato un momento per rispondere alle tantissime curiosità degli studenti sul mondo del calcio e la vita di un giocatore professionista, ma anche un’occasione di riflessione su tematiche importanti come i sacrifici che si devono fare per raggiungere gli obiettivi e il rispetto che ci deve essere negli stadi tra calciatori e tifoserie.
“Ho iniziato a giocare a cinque anni – ha spiegato Federico Vettori. – All’inizio si devono fare piccoli sacrifici, ma man mano che si cresce i sacrifici diventano sempre più grossi e a vent’anni ho pensato seriamente di smettere e abbandonare il sogno di giocare come calciatore professionista. Fortunatamente non l’ho fatto e sono riuscito a far diventare la mia passione un lavoro. Spero di rimanere ancora tanto nel mondo del calcio – ha concluso Vettori. – Mi sono laureato in scienze motorie e ho preso il patentino da allenatore proprio perché penso al futuro, a quando smetterò di giocare, e siccome amo troppo questo sport spero di rimanere vicino a questo rettangolo verde anche in vesti che non sono quelle di calciatore”.
“Anche io ho iniziato a cinque anni – ha raccontato Riccardo Calcagni. – Sono stato molto lontano dalla famiglia e quando si è piccoli è molto difficile, ma sono esperienze che ti formano e ti fortificano. Ho sempre sognato di vivere di calcio, non ho mai pensato di smettere anche se ci fu un anno, nel quale non andai bene e scesi di categoria e in famiglia mi proposero di fare l’università o andare a lavorare. Io dissi che avrei fatto l’ultimo anno dando tutto me stesso per provare a salire di livello e fortunatamente andò bene”.
Dopo aver raccontato la loro esperienza calcistica i giocatori granata hanno risposto a molte domande. Alcune di curiosità, come la squadra preferita, il ruolo in campo, il giocatore a cui si ispirano e quali fossero le loro esultanze dopo i gol. Altre più impegnative, come: “Vi hanno mai insultati dagli spalti?”, “Quanti sacrifici si devono fare per diventare un professionista?”.
A queste domande hanno risposto sia Riccardo Calcagni che Federico Vettori. “Nella mia carriera mi è successo – ha spiegato Vettori. – Purtroppo in Italia succedono ancora questi episodi, sia tra tifosi e giocatori sia tra le tifoserie rivali. Dovremmo prendere ad esempio il calcio estero, dove non si vedono più episodi di questo tipo. Bisogna capire che insultare un giocatore per una brutta partita o, peggio ancora, per il colore della pelle, è un gesto da condannare nella maniera più assoluta – ha continuato il difensore granata. – Chi paga il biglietto ha solo il diritto di chiedere alla sua squadra di dare il massimo e alla società di essere seria, se queste componenti ci sono non credo che un tifoso possa pretendere di più”.
“Sono d’accordo con Federico – ha commentato Calcagni. – Per noi e per tutti i giocatori in generale, dagli amatori alla Serie A, il pubblico deve essere lo stimolo a fare meglio, a dare quel qualcosa in più, non deve essere una cosa da temere o di cui avere paura”.
Un incontro divertente, coinvolgente e ricco di spunti per il futuro. L’augurio è quello che sempre più giovani si avvicinino alle squadre della loro città andando allo stadio e sostenendo i giocatori. “Speriamo di vedervi sugli spalti sabato contro la Juventus – hanno concluso in coro Calcagni e Vettori. – Perché il Pontedera ha bisogno dei suoi tifosi e di averne sempre di nuovi, ma soprattutto il calcio ha bisogno di voi, di persone nuove che portino dei valori sani, in modo da migliorare ancora questo bellissimo sport”.
La società U.S Città di Pontedera si tiene a ringraziare l’istituto comprensivo Ghandi di Pontedera per l’accoglienza che ci ha riservato. Tutto il corpo insegnanti e, nello specifico, il professor Prosperi per la sua disponibilità. Questo è stato solo il primo di quattro incontri nei quali gli studenti si avvicineranno al mondo granata. Il prossimo sarà con il calcio femminile, poi i ragazzi verranno allo stadio a provare qualche esercitazione proprio come dei veri calciatori professionisti. Un grande ringraziamento finale agli studenti delle classi 1°C, 1°D, 2°D e 3°D che si sono dimostrati interessati e curiosi di conoscere il nostro mondo.