Mister Dal Bò presenta l’Under 15: “Questa squadra sogna in grande, ha talento e spirito di sacrificio”

Il settore giovanile del Pontedera ha iniziato alla grande la nuova stagione. La vittoria più rotonda è stata quella dell’Under 15 allenato da Manolo Dal Bò al quale abbiamo chiesto quali sono le potenzialità di questa squadra e gli obiettivi per la stagione 2018-2019.

Mister lei ha già avuto modo di lavorare con questi ragazzi, cosa può dire di loro?

E’ una squadra che alleno per il secondo anno consecutivo e secondo me questi ragazzi hanno già assimilato molti concetti importanti per la loro età. L’anno scorso abbiamo fatto un girone d’andata un po’ deludente, poi abbiamo preso le misure del campionato e siamo riusciti a collezionare dieci vittorie di fila, condite da due pareggi e una sconfitta all’ultima giornata contro la Fiorentina. L’anno scorso ho lavorato molto sulla testa dei ragazzi, perché quando sono arrivato ho visto che era quello di cui avevano bisogno, poi sono giocatori già molto forti sia tatticamente che tecnicamente. Questa è una squadra che capisce subito cosa deve fare in campo, diciamo che sono dei ragazzi molto intelligenti dal punto di vista tattico.

I nuovi innesti hanno contribuito a innalzare la qualità del gruppo?

Assolutamente sì. Il blocco, comunque, è quasi per intero lo stesso della scorsa stagione, quindi è una squadra che sa già come voglio lavorare. I nuovi si stanno integrando, ma non è facile, perché vengono da realtà diverse e per lo più dalle provinciali, però direi che sono molto soddisfatto del mercato fatto. C’è un ragazzo che viene dalla Lastrigiana che ha molto talento ma ancora non è pronto fisicamente, proprio perché viene da un’altra realtà, quindi ci stiamo lavorando.

Cosa ci può dire della prima di campionato?

La prima giornata è stata molto positiva, siamo partiti alla grande, ma al di là del 2 a 0 maturato in campo, abbiamo anche giocato bene e creato tante palle gol che potevano sicuramente arrotondare ancora di più il risultato.

Lei che tipo di calcio vuole insegnare ai suoi ragazzi?

Io credo molto in un calcio totale, nel quale vorrei che tutti i giocatori partecipassero alla fase offensiva proprio come mentalità di gioco vincente, e vedo con piacere che la mia squadra mi segue e crede nelle stesse cose in cui credo io. Ovviamente sanno che esiste la fase difensiva e che per farla coincidere con quella offensiva ci sono le transizioni in mezzo. E’ un tipo di gioco dispendioso dal punto di vista fisico, ma se loro ci credono e sono pronti a sacrificarsi possiamo fare praticamente ogni tipo di calcio. Ringrazio il prof Andrea Mariotti, che mi aiuta nella preparazione atletica di questi ragazzi, perché senza un’adeguata tenuta fisica sarebbe impensabile far partecipare sette undicesimi della squadra all’azione d’attacco senza poi essere sbilanciati.

Qual è il vostro obiettivo?

Il nostro obiettivo era quello di arrivare a questo campionato 2018-2019 nella condizione fisica e mentale giusta, provando a rientrare nelle prime quattro. Ora che invece, molto probabilmente, le squadre che passeranno alle fasi finali saranno soltanto due, è ovvio che va triplicato il sacrificio e l’impegno e provare ad arrivare in testa alla competizione. La squadra ci crede e sogna, anche perché sono io per primo che ci credo e trasmetto questa positività ai miei ragazzi. Loro sognano di diventare calciatori e io un allenatore e la realizzazione di questi sogni passa dal campo.

Ci sono giocatori che l’hanno impressionata?

In questa squadra ci sono dei giocatori veramente importanti. Innocenti, ad esempio, è un esterno basso di sinistra, che se avesse un fisico migliore a sostenerlo non sarebbe qui a Pontedera ma in palcoscenici ancora più importanti. Ha un’intelligenza tattica e un temperamento fantastico. Un altro giocatore di prospettiva è il capitano, Magozzi, un giocatore pronto e maturo per l’età che ha. Anche Scarpa è un ragazzo molto interessante, può fare il trequartista ma anche l’interno di centrocampo ed ha veramente grandi doti tecniche e direi che si unisce a lui anche Alessandro Del Carlo, che è il giocatore tecnicamente più forte che abbia mai visto, dovrà crescere fisicamente ma sono sicuro che farà parlare di sé.

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